Approvazione "protocollo sanitario" per la selezione e l'omologazione dei cloni di vite

Approvazione della proposta ACOVIT di "Protocollo sanitario" per la selezione l'omologazione dei cloni di vite nella riunione del Comitato nazionale varietà di vite, in data 19/06/2006.

Cari Colleghi,
facendo seguito al Direttivo tenutosi in Ancona il 26/06/06, pur con deplorevole ritardo, mi sento in dovere di scrivere a tutti Voi per aggiornarvi su un altro importante traguardo, recentemente raggiunto grazie al ruolo decisivo della nostra Associazione, per la definizione di regole chiare e condivise per la selezione clonale.
Dopo l’approvazione da parte dell’Unità di Coordinamento del S.N.C. del decreto di modifica degli allegati DM 8/02/05 in attuazione della Dir. 2005/43/CE di cui ho riferito nella lettera del 29/05/06, infatti, il Comitato Nazionale Varietà di Vite nella riunione romana del 19/06/06 ha fatto propria la proposta ACOVIT di ‘protocollo sanitario’ per l’omologazione dei cloni (vedi allegato).
Chi, come il sottoscritto, segue da un trentennio circa l’attività di selezione, sa che i requisiti minimi di sanità nei confronti dei virus e delle malattie virali e virus-simili per i cloni da omologare sono sempre stati oggetto di dibattito, talora anche aspro, tra le varie figure professionali che operano nel settore della selezione e del vivaismo viticolo. Da troppi anni il Comitato Vite operava in un vuoto normativo sull’argomento (formalmente il riferimento normativo era ancora il DPR 1169/64), a cui nel tempo si è supplito grazie al contributo di alcuni suoi membri di riconosciuta competenza e serietà nel settore della virologia della vite. Questi ultimi hanno applicato nel corso dei lavori del Comitato i criteri di selezione sanitaria ritenuti più opportuni, ma la mancanza di un protocollo scritto e formalmente riconosciuto dal Ministero non era compatibile con il ruolo istituzionale del Comitato stesso. L’ACOVIT, da sempre sensibile a tale problematica, dopo lunghe ed approfondite discussioni al suo interno, approvava all’unanimità nell’Assemblea generale, tenutasi a Torino il 2 dicembre 2004, una proposta di ‘Protocollo sanitario’ che veniva sottoposta al Comitato il 17 dello stesso mese di dicembre. Solo nella riunione tenutasi il 19/06/06, il Comitato ha discusso ed approvato la proposta ACOVIT, delegando al Ministero il completamento dell’iter normativo. Senza entrare nel merito dei tempi lunghi (un anno e mezzo!) che si sono resi necessari per lo scopo, l’importante è finalmente poter disporre di un protocollo ufficiale a cui fare riferimento nei nostri lavori di selezione.
Il protocollo ACOVIT è stato concepito per ridurre il ricorso ai saggi arborei (lunghi e complessi da effettuare), che vengono limitati al controllo dell’accartocciamento fogliare (GLR) e alla sindrome KSG del legno riccio, ampliando i controlli sui singoli agenti virali effettuabili con tecniche di laboratorio (ELISA e PCR). Tali saggi vengono estesi oltre che ai nepovirus (GFLV e ArMV) anche al GLRaV-2 (oltre al GLRaV-1 e 3) e al GVB (oltre al GVA). Altra novità di rilievo, i virus e le malattie virali e virus simili ‘minori’ (i virologi non me ne vogliano per l’uso improprio del termine!) sono stati depennati dai requisiti minimi di sanità e quindi la loro presenza, almeno fino a nuovo ordine, non sarà di ostacolo all’omologazione. Parliamo di fleck (che rimane tuttavia per i portinnesti), rupestris stem pitting (RSP), mosaico delle nervature (VM) e necrosi delle nervature (VN).
Il protocollo proposto dall’ACOVIT, e recepito dal Comitato, sono convinto rappresenti un buon punto di equilibrio tra la giusta severità di un controllo ad ampio spettro, una semplificazione dei mezzi per la diagnosi (quindi una maggior rapidità nei tempi di esecuzione) ed una maggiore salvaguardia della biodiversità viticola consentendo l’utilizzo di cloni che, pur idonei da un punto di vista agronomico e tecnologico, risultano infetti da patologie virali lievi ma, ahimè, estremamente diffuse.
Vi ringrazio per l’attenzione e spero di incontrarvi numerosi all’Assemblea generale della nostra Associazione che si terrà a Torino a fine novembre in occasione del Convegno Nazionale sui ‘Vitigni autoctoni minori’.
Cordiali saluti
Franco MANNINI

ALLEGATO PROPOSTA DI PROTOCOLLO SANITARIO PER LA SELEZIONE CLONALE DELLA VITE

L’ACOVIT propone i seguenti requisiti sanitari minimi per la selezione clonale della vite e la richiesta di omologazione in Italia:
    1) Assenza dei virus agenti della degenerazione infettiva della vite (GFLV) e del mosaico dell’arabis (ArMV).
    2) Assenza dei virus GLRaV-1, GLRaV-2 e GLRaV-3 associati ai sintomi di accartocciamento fogliare.
    3) Assenza dei sintomi di accartocciamento fogliare con saggio biologico su viti indicatrici (Barbera, Cabernet sauvignon, Cabernet franc o altra V. vinifera sensibile).
    4) Assenza dei virus GVA e GVB associati rispettivamente ai sintomi delle sindromi del legno riccio Kober stem grooving e corky bark.
    5) Assenza dei sintomi della sindrome Kober stem grooving del legno riccio con saggio biologico su Kober 5BB.
    6) Assenza del virus agente della maculatura infettiva o fleck (GFkV)*.
    * Il punto 6) si riferisce esclusivamente ai portinnesti.
L’assenza degli agenti virali summenzionati deve essere verificata tramite saggi sierologici (ELISA) e/o test biomolecolari (PCR).
Tale verifica e la veridicità dello stato sanitario dichiarato è responsabilità del costitutore e deve essere sottoscritta da Istituzioni pubbliche riconosciute competenti.

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